Riflessioni

SONO UN ALCOOLISTA?

  • Hai mai avvertito la necessità di ridurre il tuo bere?
  • Ti senti contrariato se la gente critica il tuo bere?
  • Ti sei mai sentito addolorato o colpevole per il tuo bere?
  • Hai mai bevuto al mattino come prima cosa allo scopo di calmare i tuoi nervi o per liberarti dei postumi di una sbornia?

Un solo “sì” suggerisce un possibile problema con l’alcool. Più di un “sì” significa che è altamente probabile che il problema esista. Se stai bevendo al di sopra dei limiti raccomandati dovresti pensare di limitarti. Tuttavia non preoccuparti! In occasioni speciali come il Natale e il primo dell’anno, si può essere più indulgenti. Bere un po’ di più in tali circostanze è improbabile che abbia effetti a lungo termine sulla salute. Se sei preoccupato che il bere possa diventare un problema per te, i segnali d’allarme possono essere:

  • Essere “bevuto” troppo spesso, specialmente quando hai bisogno di sentirti in forma il giorno dopo.
  • Perdere una giornata a causa dei postumi di una sbornia.
  • Avere incidenti, liti o infortuni domestici a causa del bere.
  • Avere problemi per il bere: azzuffarsi, bere e guidare.
  • Fare qualcosa che non avresti altrimenti fatto dopo aver bevuto ed essertene dispiaciuto.
  • Una sera, bere più di quanto tu abbia programmato.

Se questi sono solo incidenti isolati devi pensare con maggiore attenzione a ridurre la quantità di alcool ingerita e a decidere quando assumerla. Se tuttavia molti degli altri segnali sotto elencati sono pertinenti, rientri nel modello del bevitore problematico.

  • Pensi di continuo alla prossima bevuta.
  • Ingurgiti il primo bicchiere velocemente.
  • Sei consapevole di quanto spesso tu sia il primo a svuotare il bicchiere.
  • Ti prendi delle sbornie più che occasionalmente.
  • Hai necessità di bere prima di fare alcune cose o di affrontare determinate situazioni.
  • Ti senti sul punto di vomitare, hai tremori e sudi al mattino o nel mezzo della notte.
  • Spendi nell’alcool più di quanto possa permetterti.
  • Ordini un “doppio” quando è il tuo turno.
  • Senti spesso di aver bisogno di bere.
  • Aumenti le discussioni e i litigi a casa durante le bevute.
  • Sei contrariato se altri fanno riferimento al tuo bere o al tuo comportamento quando sei sotto l’effetto dell’alcool.
  • Altre persone ti dicono di essere preoccupate per il tuo bere.
  • Ti senti intimamente a disagio per quanto riguarda il tuo bere.
  • Bevi quando sei solo.
  • Nascondi deliberatamente l’evidenza del tuo bere (menti sul denaro speso, nascondi le bottiglie e svuoti i contenitori di bevande alcoliche).
  • Talvolta inizi a bere quando prima non lo facevi e al mattino presto.

Tu hai molto probabilmente un preciso problema con l’alcool o sei diventato dipendente dall’alcool se:

  • Devi aumentare la quantità di alcool bevuto per mantenere lo stesso effetto (aumento della tolleranza).
  • Ti svegli sempre con tremori e sudato.
  • Bevi grandi quantità nel corso della giornata senza che questo ti causi sbornie.
  • Ti senti a disagio se non hai da bere a portata di mano.
  • Menti spudoratamente riguardo il tuo bere.
  • Tieni segreto il tuo bere ed i suoi costi.

TROPPO ALCOOL = PERICOLO.
ALCOOL + ECSTASY = DOPPIO PERICOLO
E dopo? Può succederti di tutto…
… anche quello che non vorresti mai

grafico

L’ALCOOL E LE DROGHE ALTERANO I RIFLESSI.
A 100 Km/h, se hai bevuto (alcolemia 0,4 mgr/ml circa)
l’auto che vorresti arrestare si fermerà 20 metri più in là

SE SEI ALTERATO FAI GUIDARE UN AMICO SOBRIO O PRENDI UN MEZZO PUBBLICO

ECSTASY E DANNI NEUROLOGICI
Tre settimane dopo l’ultima ecstasy, Lynn fece un esame del cervello 3-D per aiutare i dottori nella diagnosi dei suoi problemi psichiatrici. I dottori dissero a sua mamma che il risultato del test sul cervello assomigliava a quello di un anziano di 60 – 70 anni colpito da molteplici ictus. Lynn ha solo 24 anni.

Cervello sano

cervellosano

Cervello di Lynn

cervellolynn

“Ci sono molte differenze tra il cervello di Lynn ed un cervello in buona salute. Si vede qualcosa che assomiglia a fori …. ma quelle sono aree dove il cervello non funziona normalmente.” Dr. Dominick Conca.

Gli studi condotti negli ultimi due anni confermano la neurotossicità della molecola.
L’uso della metilendiossimetilanfetamina (MDMA), meglio nota come ecstasy, adam o MDM, come droga ricreativa deve rappresentare un problema di salute pubblica e suscitare non solo un più attento approfondimento scientifico ma anche un maggiore impegno educativo.
Questa la raccomandazione del gruppo di ricercatori dell’Università di Sydney che ha pubblicato su “The Lancet” del 20 maggio una revisione delle ricerche effettuate negli ultimi due anni.
Sintetizzata per la prima volta nel 1912 e mai commercializzata, la MDMA fu utilizzata ufficiosamente negli anni settanta come “facilitatore sociale” da alcuni psichiatri statunitensi; è assurta a notorietà, tra le cosiddette droghe del sabato sera, negli anni ottanta, e dal 1984 è tra le sostanze sottoposte a controllo dalla Food and Drugs Administration.
La molecola è uno dei numerosi derivati sintetici dell’anfetamina che vengono prodotti e distribuiti illegalmente con ampia diffusione, data anche la relativa facilità di preparazione in laboratori clandestini.
La sua neurotossicità era già nota da studi sperimentali sugli animali, ma recenti indagini tomografiche ne confermano l’esistenza anche nell’uomo, pur in assenza di una sintomatologia evidente.
L’assunzione di MDMA a dosi elevate e per lungo tempo compromette l’attività dei neuroni serotoninergici, implicati nella regolazione di diverse funzioni (memoria, sonno, umore, appetito, comportamento sessuale).
Molti degli effetti immediati della droga sono infatti riconducibili a un’attivazione acuta del sistema serotoninergico; ma all’iniziale liberazione massiva di serotonina, segue una completa inibizione dell’attività dei neuroni, determinata dall’azione neurotossica del MDMA e di alcuni suoi metaboliti.
Resta da chiarire se la perdita di fibre serotoninergiche evidenziata dalle immagini tomografiche possa essere determinata anche da una singola somministrazione e a dosi moderate, e se sia reversibile dopo un periodo di astinenza od assuma piuttosto un andamento progressivo.
Per quanto riguarda gli effetti acuti, uno studio del London’s National Hospital for Neurology and Neurosurgery, da poco pubblicato sul “British Medical Journal”, ha puntato l’attenzione sull’allarmante aumento d’ incidenza di danni vascolari cerebrali in individui giovani, consumatori di cocaina, MDMA e altri anfetaminosimili.
In soggetti con alterazioni vascolari preesistenti, magari non note, l’effetto vasoattivo delle sostanze stimolanti può infatti provocare fatali emorragie.