La nostra ottica

Il “Gruppo Nuova Speranza o.n.l.u.s.” ha espresso in un documento la posizione istituzionale dell’associazione rispetto alle nuove indicazioni legislative, sulla base dei propri principi e dei valori cardine:

LA TOLLERANZA: come base dell’associazione nel rispetto di tutte le opinioni; LA DINAMICITÀ E LA FLESSIBILITÀ: considerando che la miglior forma d’interazione con la società è mantenere un comportamento aperto; LA SOLIDARIETÀ: perché non deve esistere discriminazione nella diversità di opinioni, nei modi di credere, di pensare o di agire; LA QUALITÀ: perché è sui criteri di efficacia ed efficienza che si basa la gestione dell’associazione.

Il “Gruppo Nuova Speranza o.n.l.u.s.” basa il proprio pensiero sulla convinzione che i problemi causati dal consumo di sostanze stupefacenti non dipendono dallo status di legalità o illegalità delle sostanze stesse, ma dai fattori che spingono le persone a farne uso.

Quindi riteniamo possibile – anche sulla base della nostra stessa esperienza – che, sopprimendo le tradizionali forme di controllo, la repentina disponibilità di queste sostanze ne incrementerebbe il consumo e ciò comporterebbe un ulteriore aggravamento di tutte le problematiche indotte e ad esse correlate.

Per quanto concerne il consumo di sostanze stupefacenti attualmente illecite, il “Gruppo Nuova Speranza o.n.l.u.s.” non è propenso. Questa opinione trova il suo fondamento nel fatto che siamo contro la criminalizzazione dei consumatori e, di conseguenza, contro le misure restrittive, le azioni di Ordine Pubblico o le convenienze ed attitudini sociali che inducano alla repressione, alla discriminazione ed all’emarginazione di chi fa uso di sostanze.

Riteniamo inoltre, che l’abuso di sostanze rappresenti soprattutto un problema di profondo disagio, sia sotto l’aspetto spirituale, morale e psicologico della persona affetta, ma anche ed in maniera specifica rifletta un profondo stato di malessere che aleggia profondamente all’interno della nostra società, espandendosi in maniera tentacolare e trasversale attraverso tutte le fasce sociali: si può quindi sostenere, infatti, come la droga sia l’unica cosa veramente “democratica” che esista; la droga proprio non guarda in faccia nulla e nessuno, non si annuncia, non bussa alla porta di casa prima di entrare.

L’applicazione di misure repressive nei confronti del consumatore crea difficoltà ad identificare le differenze significative che inducono all’uso, e che, oltre ad essere inefficaci, provocano la mimetizzazione, l’occultamento e l’emarginazione dei consumatori stessi, portandoli all’esclusione dalla rete assistenziale, a vivere in assenza di condizioni igieniche adeguate e ad uno stile di vita marginale e violento, sia nei loro stessi riguardi, che nei confronti di tutta la società: si può quindi ben affermare come il problema riguardi – direttamente od indirettamente – tutti noi.